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Dal sito dell' ENSE (http://www.ense.it/):
"L'Ente Nazionale Sementi Elette è un Ente di Diritto Pubblico, [...] compreso tra gli Enti scientifici di ricerca e sperimentazione necessari per lo sviluppo del paese. [...] Con D.Lgs. 29/10/1999 n° 454 è stato riordinato attribuendogli autonomia scientifica, statutaria, organizzativa, amministrativa e finanziaria e incaricandolo di svolgere i compiti che derivano dall'applicazione delle norme che disciplinano la produzione e la commercializzazione dei prodotti sementieri".
L’ENSE, rischia di venire soppresso dal decreto della manovra anticrisi. Le sue funzioni, il suo personale, le sue strutture passano all’INRAN, Istituto Nazionale per la Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione di Roma. Le motivazioni di tale provvedimento appaiono criticabili da diversi punti di vista.


martedì 15 giugno 2010

Informativa sulla soppressione dell'Ente Nazionale delle Sementi Elette




L’ENSE, Ente Nazionale delle Sementi Elette con sede centrale in Milano, viene soppresso dal decreto della manovra anticrisi. Le sue funzioni, il suo personale, le sue strutture passano all’INRAN, Istituto Nazionale per la Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione di Roma. Le motivazioni di tale provvedimento appaiono criticabili da diversi punti di vista.
L’ENSE
L'Ente Nazionale delle Sementi Elette è un ente pubblico con 93 dipendenti a tempo indeterminato per lo più rappresentati da laureati in scienze agrarie e da periti agrari; l’ENSE si avvale anche di altro personale, impegnato durante i picchi stagionali o in attività formative (circa 60 unità/anno) e, per le attività tipicamente stagionali, impiega anche personale con contratto a tempo determinato (circa 60 unità/anno).
I compiti dell’ENSE derivano da ultimo dalla normativa di riordino (d.lgs. 454/99) e sono stati approvati con il decreto interministeriale 4 ottobre 2006 che ne stabilisce le finalità statutarie.
Questi compiti sono principalmente rappresentati dallo svolgimento, sotto la vigilanza del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, degli adempimenti derivanti dall'applicazione delle norme comunitarie e nazionali che disciplinano la produzione e la commercializzazione dei prodotti sementieri. Tra questi, si ricordano la certificazione ufficiale o sotto sorveglianza dei prodotti sementieri, le analisi e i controlli qualitativi delle sementi e delle piantine di ortaggi, gli esami tecnici per il riconoscimento varietale e brevettuale delle novità vegetali, le prove di controllo di campo e di laboratorio previste per l'iscrizione nel registro nazionale delle varietà vegetali.
L’attività dell’ENSE supporta il settore sementiero nazionale, il cui valore è stato stimato in 1,2 Miliardi di Euro da uno studio dell’Istituto Nazionale di Economia Agraria sulle sementi commercializzate in Italia
L’ENSE si autofinanzia al 100% e i suoi bilanci sono in attivo
L'Ente non beneficia di alcun contributo ordinario da parte dello Stato. Nello svolgere i compiti affidati, l'ENSE si avvale esclusivamente di risorse derivanti dai proventi delle prestazioni di certificazione e di altre attività, quali specifiche analisi, attività di ricerca e sperimentazione concernenti il materiale sementiero, attività di varia natura, svolte in convenzione con diverse Amministrazioni Regionali e con altri soggetti pubblici e privati.
Per effetto dell'articolazione delle proprie entrate e della struttura del proprio bilancio, non è incluso nell'elenco delle Amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato, individuate ai sensi dell'articolo 1 comma 5 della legge 30 dicembre 2005 n. 311, annualmente compilato dall'ISTAT sulla base delle norme classificatorie del sistema statistico nazionale e comunitario, e, pertanto, attraverso criteri di natura statistico-economica, indipendenti dal regime giuridico degli enti osservati. Poiché l'Ente trae le proprie risorse quasi esclusivamente dalle attività svolte, non concorre al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica in sede di Unione Europea.
Per effetto di un'attività di gestione svoltasi nel corso degli anni equilibrando le spese sostenute agli incassi e alle effettive esigenze di certificazione manifestate dagli operatori sementieri in relazione agli andamenti di mercato, l'Ente ha consolidato ripetuti positivi risultati di bilancio sia sotto il profilo finanziario/amministrativo sia sotto l'aspetto economico/patrimoniale.
Il bilancio consuntivo dell’anno 2009 evidenzia un cospicuo avanzo di amministrazione.

L’ENSE svolge compiti che discendono dalle normative comunitarie e lavora con professionalità e competenza
L'ENSE, "come evidenziato nelle conclusioni della relazione, in data 10 novembre 2009, della Corte dei Conti al Parlamento, è istituzione pubblica di riferimento del settore la cui di indispensabile garanzia della e del prodotto si accompagna ad opera intensa di ricerca e sperimentazione per la messa a punto e attuazione di nuove metodologie per la valutazione tecnologica e varietale delle minore rilievo assumono i compiti ense con riguardo di supervisione e controllo dei soggetti privati sulla base del vigente quadro adempiano in su base alle di certificazione".
Come documentato dalle scritture contabili e dai rendiconti tecnico-scientifici, nonché dalle vicende istituzionali a cui è interessato, l'Ente non presenta alcuna problematicità, né specifiche difficoltà nell'adempiere alle attività di cui è incaricato.
L’ENSE ha ricevuto numerosi riconoscimenti a livello nazionale da parte degli agricoltori, delle aziende sementiere e anche da parte di molte istituzioni internazionali prestigiose.
Tra l’altro Ense è riconosciuto Ufficio d’esame per il riso e il frumento di duro per conto dell’Ufficio comunitario delle Varietà (UCVV) e il laboratorio di Tavazzano è accreditato dall’ISTA (International Seed Testing Association), membro dell’ENGL (European Network of GMO Laboratories), centro d’eccellenza riconosciuto come principale referente in Italia per il campo specifico d’interesse essendo uno degli 11 laboratori, a livello mondiale, accreditati per le analisi delle sementi relative alla individuazione di presenza accidentale di OGM.
L’Ense partecipa a innumerevoli progetti di ricerca tra cui il piano sementiero interregionale nazionale nel concluso nel 2007 e coordina il piano nazionale sementi biologiche attualmente in corso. Sempre nel settore del biologico gestisce su mandato del MIPAAF la banca dati nazionale.
Cosa si rischia sopprimendo l’ENSE?
Attualmente l’ENSE, non ricevendo alcun finanziamento da parte dello Stato non è sottoposto a vincoli di spesa per quanto concerne l’impiego di personale a tempo determinato per l’attività di certificazione delle sementi. Il trasferimento dei compiti ad altri Enti, sottoposti a vincoli di spesa in quanto percettori di finanziamenti da parte dello Stato, impedirebbe di fatto lo svolgimento dei compiti istituzionali per cui l’ente interessato si verrebbe a trovare nella condizione di non poter procedere ai controlli obbligatori sia alle colture sia presso gli stabilimenti di selezione, richiesti dalle ditte sementiere e previsti dalla legge 1096/1971.
I costi delle attività di controllo ai fini della certificazione sono interamente coperti, ai sensi delle citate disposizioni di legge, dai proventi corrisposti da agricoltori e imprenditori sementieri, senza oneri a carico dello Stato.
Paradossalmente l’Ente interessato, che riceve da agricoltori e imprenditori il corrispettivo dei controlli, si troverebbe ad affrontare due conseguenze negative:
• da un lato dovrebbe rispondere dell’inadempimento contrattuale nel momento in cui non desse seguito al controllo di cui ha ricevuto il corrispettivo;
• dall’altro di dover risarcire danni derivanti agli agricoltori e alle ditte sementiere che, per legge, non possono commercializzare il prodotto se non è stato sottoposto alla certificazione.
Non si può quindi mancare di osservare che ogni eventuale iniziativa volta ad assimilarne l'attività a quella di altre istituzioni, oltre a non recare vantaggi per i programmi di finanza pubblica, può ripercuotersi negativamente sull’industria sementiera, che attualmente può contare su di una organizzazione specialistica adeguatamente flessibile e capace di rispondere tempestivamente alle esigenze produttive degli operatori.
Strutture organizzative più complesse tenute ad espletare attività in una pluralità di ambiti, anche estranei al mondo sementiero, potrebbero infatti evidenziare difficoltà nell’assicurare la necessaria efficienza operativa.
L’attuale situazione non solo non comporta oneri per la finanza pubblica, ma l’attività dell’ENSE contribuisce ad evitare esborsi, da parte dello Stato, per la ricerca che l’Ente attua avvalendosi di risorse proprie.

L’ENSE non deve essere soppresso
Come sopra dimostrato, la soppressione dell’ENSE appare decisamente in contrasto con le finalità della manovra correttiva della finanza pubblica in quanto rischierebbe di aumentare, anziché ridurre, la spesa pubblica.
La soppressione dell’ENSE rischia di comportare una grave perdita in termini di competenze, efficienza ed efficacia del servizio prestato ad un settore importante come quello sementiero, ma in definitiva a tutto il mondo agricolo. Le sementi rappresentano il fattore primario più importante a garanzia di produzioni agricole di qualità, perché alla base di tutto il processo di filiera.
Per il territorio lombardo, la soppressione dell’ENSE rischia di tradursi in un depauperamento sia in termini tecnico-scientifici, che in termini di posti di lavoro e di servizi disponibili per l’imprenditoria regionale.

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