Lettera aperta dei dipendenti dell’ENSE
al Presidente del Consiglio dei Ministri
(16 luglio 2010)
I dipendenti dell’ENSE esprimono la propria indignazione per la soppressione dell’ENSE stabilita dal dl 78 del 31 maggio 2010 e confermata dalla sua imminente conversione in legge. I dipendenti dell’ENSE manifestano pubblicamente il proprio dissenso:
- l’ENSE non riceve finanziamenti pubblici e i suoi bilanci non concorrono ai conti dello stato; perché inserire la sua soppressione in una manovra finanziaria?
- nessuna opinione ha apertamente supportato l’accorpamento all’INRAN; l’unico motivo, come sostengono in molti, è consentire all’INRAN di far cassa?
- il sostegno all’ENSE e il dissenso alla sua soppressione sono stati unanimi: politici di tutte le parti, Amministrazioni Locali di entrambi gli schieramenti e di diversi territori; la Commissione Agricoltura del Senato, Istituzioni scientifiche nazionali e internazionali, associazioni degli agricoltori e degli operatori del settore, singoli cittadini (…); perché non sono stati ascoltati? Perché l’argomento non è nemmeno stato discusso in Commissione Bilancio? Perché i Ministri dell’Agricoltura, del Tesoro e della Funzione Pubblica, destinatari di lettere e interrogazioni a risposta scritta, non si sono sentiti in dovere di rispondere?
I dipendenti dell’ENSE intendono denunciare di fronte a tutti gli Italiani questa vergognosa decisione e chiedono al governo:
- di esplicitare i motivi che stanno alla base della soppressione dell’ENSE e del suo accorpamento all’INRAN;
- di spiegare le motivazioni per le quali l’ENSE, a differenza di altri Enti soppressi, verrà accorpato all’INRAN senza che siano fornite disposizioni su tempi e concrete modalità. In questo modo sono in pericolo nell’immediato e poi nel futuro l’efficienza dei controlli di qualità nel settore sementiero, i controlli OGM sulle sementi, gli altri servizi e le attività di ricerca che sino a oggi l’ENSE ha fornito con la professionalità e la buona gestione amministrativa riconosciuta da tutti,
- di assicurare il personale amministrativo, ricercatori e tecnici - inclusi quelli la cui collaborazione è necessaria per soddisfare le esigenze stagionali - circa il futuro occupazionale e professionale che li attende e circa il mantenimento delle sedi di lavoro contrattualmente definite all’atto dell’assunzione.
I dipendenti sottolineano che l’inattesa soppressione dell’ENSE accade in piena campagna di controllo e in un momento di importanti scadenze amministrative. Manifestano pertanto la propria preoccupazione di non poter ottemperare agli obblighi normativi previsti e in particolare alla prosecuzione del pubblico servizio di cui sono incaricati.
Delusi, amareggiati, ma anche arrabbiati e determinati
I dipendenti dell’ENSE
Per ulteriori informazioni e contatti: www.ense.it
al Presidente del Consiglio dei Ministri
(16 luglio 2010)
I dipendenti dell’ENSE esprimono la propria indignazione per la soppressione dell’ENSE stabilita dal dl 78 del 31 maggio 2010 e confermata dalla sua imminente conversione in legge. I dipendenti dell’ENSE manifestano pubblicamente il proprio dissenso:
- l’ENSE non riceve finanziamenti pubblici e i suoi bilanci non concorrono ai conti dello stato; perché inserire la sua soppressione in una manovra finanziaria?
- nessuna opinione ha apertamente supportato l’accorpamento all’INRAN; l’unico motivo, come sostengono in molti, è consentire all’INRAN di far cassa?
- il sostegno all’ENSE e il dissenso alla sua soppressione sono stati unanimi: politici di tutte le parti, Amministrazioni Locali di entrambi gli schieramenti e di diversi territori; la Commissione Agricoltura del Senato, Istituzioni scientifiche nazionali e internazionali, associazioni degli agricoltori e degli operatori del settore, singoli cittadini (…); perché non sono stati ascoltati? Perché l’argomento non è nemmeno stato discusso in Commissione Bilancio? Perché i Ministri dell’Agricoltura, del Tesoro e della Funzione Pubblica, destinatari di lettere e interrogazioni a risposta scritta, non si sono sentiti in dovere di rispondere?
I dipendenti dell’ENSE intendono denunciare di fronte a tutti gli Italiani questa vergognosa decisione e chiedono al governo:
- di esplicitare i motivi che stanno alla base della soppressione dell’ENSE e del suo accorpamento all’INRAN;
- di spiegare le motivazioni per le quali l’ENSE, a differenza di altri Enti soppressi, verrà accorpato all’INRAN senza che siano fornite disposizioni su tempi e concrete modalità. In questo modo sono in pericolo nell’immediato e poi nel futuro l’efficienza dei controlli di qualità nel settore sementiero, i controlli OGM sulle sementi, gli altri servizi e le attività di ricerca che sino a oggi l’ENSE ha fornito con la professionalità e la buona gestione amministrativa riconosciuta da tutti,
- di assicurare il personale amministrativo, ricercatori e tecnici - inclusi quelli la cui collaborazione è necessaria per soddisfare le esigenze stagionali - circa il futuro occupazionale e professionale che li attende e circa il mantenimento delle sedi di lavoro contrattualmente definite all’atto dell’assunzione.
I dipendenti sottolineano che l’inattesa soppressione dell’ENSE accade in piena campagna di controllo e in un momento di importanti scadenze amministrative. Manifestano pertanto la propria preoccupazione di non poter ottemperare agli obblighi normativi previsti e in particolare alla prosecuzione del pubblico servizio di cui sono incaricati.
Delusi, amareggiati, ma anche arrabbiati e determinati
I dipendenti dell’ENSE
Per ulteriori informazioni e contatti: www.ense.it
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